___
Raffaello Fagnoni nasce a Firenze nel 1901 dove compie i suoi studi classici. Frequenta poi la Facoltà di Ingegneria al Politecnico di Torino fino al 1921 quando, aperta a Roma l’attività della Scuola Superiore di Architettura, si affretta a trasferirsi e, nell’anno accademico 1921-22, risulta iscritto al IIIº anno. Si laurea a Roma nel luglio del 1924 ed inizia subito una attività abbastanza intensa: progetti per case economiche, una villa a Livorno, il restauro del S. Francesco a Pistoia (iniziato nel 1927) e l’adiacente sede dell’opera nazionale del Balilla (1928-30, insieme a G. Michelucci). Negli anni dal ‘29 al ‘32 progetta e realizza opere pubbliche a Firenze, Asti (orfanotrofio) e vince il concorso, insieme all’amico ing. E. Bianchini (e l’ing. D. Ortensi) per lo stadio Olimpionico di Torino, realizzato in breve tempo per accogliere i Campionati Internazionali universitari del ‘33. L’opera, ancora oggi valida, è ben nota per le molte pubblicazioni e mostre estere. Di quegli anni sono anche gli studi per la sistemazione del quartiere di S. Croce (1928-30) e, sempre nel campo urbanistico, i concorsi per il P.R.G. di Pisa e di Faenza e il Piano Regolatore di Asti (con E. Bianchini). Negli anni immediatamente successivi, sempre con Bianchini (e L. Mannozzi) vince il Concorso per lo stadio di Lucca e lo realizza; partecipano inoltre al concorso per la Stazione di Firenze (1933) e la Stazione Marittima di Napoli (1934). Nel quadro della vicenda della Stazione di Firenze e del relativo Concorso, che tanta risonanza ebbe per molti anni, questa partecipazione (fuori bando) di “Bianchini e Fagnoni – urbanisti” riscosse molta attenzione ed ebbe molti sostenitori per le sue particolari proposte, tanto che ancora oggi, a distanza di sessanta anni, se ne parla. Attività intensa R.F. la esplica anche nel settore organizzativo e “sindacale” della professione ma, soprattutto, si prepara per l’insegnamento e collabora in modo determinante alla istituzione della Scuola Superiore di Architettura a Firenze. Del 1926-27 è il primo incarico di insegnamento di Rilievo dei Monumenti presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e, istituita la Scuola di Architettura, viene incaricato della materia di Caratteri degli Edifici, disciplina cui dedicherà da allora la sua attività di docente e cui darà un nuovo sviluppo ed assetto scientifico; ne diventerà titolare nel 1939. L’attività professionale negli anni precedenti la guerra fu rivolta a concorsi per opere pubbliche: Palazzo della Provincia e Casa Littoria di Asti (1934); sedi di Istituti Universitari di Medicina a Firenze (1935); tra i lavori privati è significativa la villa La Prora realizzata a Capri nel 1935, riportata in importanti riviste italiane e straniere. L’opera più nota di R.F., la Scuola Aeronautica delle Cascine, viene progettata a partire dalla fine del 1936 e nel 1937 inizia la realizzazione conclusa nel marzo 1938 nel tempo record di 9 mesi. Altri importanti progetti e concorsi vengono affrontati dal ‘38 al ‘43; tra questi la sistemazione della Università di Trieste (in collaborazione con Nordio, viene realizzata in parte prima del conflitto e prosegue negli anni del dopoguerra); la Casa Littoria D. Rossi realizzata a Firenze, nel quartiere S. Croce; i concorsi a Roma per il Ministero degli Esteri (1940); il Palazzo dell’Artigianato all’EUR (1941, con I. Gamberini); la Scuola Mineraria di Arsia (Istria) rimasta alla fase di progetto esecutivo (1942). Nel 1942 predispone il progetto per la nuova sede della Scuola di Sanità Militare a Firenze a Villamagna e nel 1943 partecipa al Concorso per la 8ª Triennale di Milano: piano urbanistico per un quartiere a Bellariva lungo l’Arno a monte di Firenze. Dal 1947 al 1949 il concorso per la Chiesa del Catano a Pisa, progetto per una residenza privata in Romagna e per altre strutture pubbliche. La realizzazione di progetti riprende in pratica con gli anni ‘50 con diversi interventi per il piano INA Casa in varie zone della Toscana, la Sede INAIL di Prato (1950-54), la chiesa monumentale di S. Domenico a Cagliari, distrutta dai bombardamenti e con delicati problemi di rapporto tra antico e nuovo, alcuni arredamenti navali a Trieste (1951, con L. Arneri e P.L. Spadolini), lo stadio di Grosseto (1953, con E. Bianchini), le Chiese di Montecatini Terme (in seguito a Concorso nazionale 1953-58, con Negri, Spadolini e Stocchetti), di Carbonia (1954) e Iglesias (1957), la sede del Credito Italiano a Livorno (1954). Tra i più significativi studi o proposte a concorsi negli anni dal 1955 al 60: uffici per il Provveditorato OO.PP. a Firenze, il Concorso per la sede della D.C. a Roma (1956), il concorso per l’aerostazione di Fiumicino (1957, con lo studio Calini Montuori). Dal 1955 al 1960 progetta e realizza a Roma la chiesa di Gesù Divino Lavoratore, nella zona di San Paolo, e interventi INA casa a Firenze (Isolotto) e Livorno (Coteto e CEP). Del 1958 è il progetto per la Sede di Gestione della Società Autostrade all’incrocio dell’autostrada del Sole e della Firenze-Mare e la consulenza paesistica per il tratto fiorentino dell’autostrada. Per l’università di Firenze progetta e realizza la Clinica Ostetrica (1959, con Cambi e Stocchetti) e la Facoltà di Lettere in via Alfani (1959, con R. Viviani). Non realizzato invece il progetto per il nuovo Ospedale di Assisi (concorso a inviti, 1960) in un delicato contesto ambientale. Altri studi di quegli anni: la proposta per l’archivio di Stato di Firenze, lo stabilimento per le Officine Galileo (nuova sede) e una zona residenziale nella vecchia area (1961-63). Una realizzazione di questi anni è la nota Rotonda di Settignano, originale proposta d’organismo polifunzionale a disposizione della parrocchia di questo abitato sulla collina di Firenze (1961). Sempre a Firenze, non realizzata, una proposta di abitazioni articolate organicamente in un piccolo parco presso la Torre del Gallo (1964) e a Pomezia (1965-66) il progetto per un nucleo residenziale. Tra i progetti realizzati prima della scomparsa di R.F. nel 1966 la Sede INAIL di Firenze (1963-66) e, da ricordare in modo particolare, la piccola Chiesa per l’abitato di Montebeni sopra Settignano, opera cui l’architetto si dedicò appassionatamente e che fu consacrata 3 giorni prima della sua morte. Dagli anni della guerra al 1966 la sua attività di docente e di uomo “pubblico” era praticamente predominante su quella professionale di architetto: dal 1956 fino alla sua scomparsa è stato Preside della Facoltà ma occorre considerare che in quegli anni è anche membro del Consiglio Superiore delle Antichità e Belle Arti, membro del Consiglio Superiore della Sanità, consigliere d’amministrazione della GESCAL, membro della commissione Pontificia centrale di arte sacra.